Telegram: quanto è sicuro e privato?

Negli ultimi anni, Telegram è diventato una delle app di messaggistica più popolari al mondo, ma quanto è realmente sicuro e privato? In questo articolo, esploreremo le caratteristiche di sicurezza dell’app, concentrandoci su aspetti come la crittografia, la moderazione dei contenuti e la percezione della privacy degli utenti.

La sicurezza di Telegram: mito o realtà?

Telegram si presenta come un’app sicura, ma non è tutto oro ciò che luccica. L’app è spesso pubblicizzata come una delle più private e sicure in circolazione, soprattutto rispetto a concorrenti come WhatsApp e Signal. Ma è davvero così? Approfondiamo questa domanda esaminando la tecnologia dietro Telegram e confrontandola con altre piattaforme di messaggistica.

Crittografia su Telegram: MTProto e la sicurezza delle chat

Una delle principali caratteristiche di sicurezza di Telegram è il protocollo di crittografia MTProto, sviluppato dal fratello del fondatore Pavel Durov, Nikolai Durov. Telegram afferma che MTProto è progettato per essere rapido e affidabile, garantendo un alto livello di sicurezza.

Tuttavia, c’è un aspetto cruciale da considerare: Telegram non utilizza la crittografia end-to-end (E2E) per impostazione predefinita nelle chat standard, nei gruppi o nei canali. Questo significa che i dati degli utenti vengono memorizzati sui server di Telegram, dove possono essere potenzialmente accessibili.

Questo è in contrasto con altre app come WhatsApp, che ha implementato la crittografia end-to-end per tutte le comunicazioni dal 2016. Signal, un’altra app di messaggistica orientata alla privacy, utilizza la crittografia end-to-end per tutte le chat, rendendo quasi impossibile per terzi accedere ai messaggi senza i dispositivi coinvolti nella comunicazione.

Come funziona la crittografia end-to-end?

Per comprendere meglio la differenza, è utile spiegare brevemente come funziona la crittografia end-to-end. Con questo metodo, ogni comunicazione è protetta da una coppia di chiavi crittografiche: una privata e una pubblica. Solo il mittente e il destinatario possono decifrare i messaggi, rendendo inutile qualsiasi tentativo di intercettare i dati durante il loro transito. Questo metodo è particolarmente efficace contro gli attacchi di tipo Man in the Middle (MitM), dove un hacker tenta di intercettare e manipolare le comunicazioni tra due parti.

In sintesi, la crittografia end-to-end garantisce che solo i dispositivi coinvolti nella conversazione possano accedere ai messaggi, proteggendo così la privacy degli utenti anche in caso di violazione dei server.

Le chat segrete di Telegram: una protezione aggiuntiva

Per gli utenti più attenti alla privacy, Telegram offre una soluzione alternativa: le chat segrete. Queste chat sono le uniche su Telegram che utilizzano la crittografia end-to-end, offrendo una maggiore sicurezza per le comunicazioni sensibili.

Attivare una chat segreta è semplice:

  1. Tocca l’icona del profilo dell’utente con cui desideri avviare una chat segreta.
  2. Seleziona l’opzione “Avvia chat segreta” (indicata con un’icona di un lucchetto).

Le chat segrete non solo sono crittografate end-to-end, ma offrono anche altre funzionalità di sicurezza, come la possibilità di impostare un timer per l’autodistruzione dei messaggi, rendendoli irreversibili dopo la loro visualizzazione.

Tuttavia, c’è un limite: le chat segrete non sono disponibili per i gruppi o i canali, il che significa che la maggior parte delle conversazioni su Telegram non è protetta con la crittografia end-to-end.

Moderazione dei contenuti e attività illecite

Telegram è noto non solo per la sua sicurezza, ma anche per la mancanza di moderazione dei contenuti. Questo ha reso la piattaforma un terreno fertile per attività illecite come il riciclaggio di denaro, la compravendita di armi e stupefacenti, e lo scambio di contenuti pedopornografici.

Recentemente, il fondatore Pavel Durov è stato arrestato a Parigi in relazione a un’indagine sulla moderazione dei contenuti di Telegram. Le autorità hanno sollevato preoccupazioni riguardo alla lentezza della piattaforma nel rispondere alle richieste di rimozione di contenuti illegali.

Questa mancanza di moderazione efficace solleva dubbi sulla sicurezza complessiva di Telegram. Anche se l’app è tecnicamente avanzata, la sua mancanza di controlli può compromettere la sicurezza degli utenti, specialmente quelli più giovani o vulnerabili.

La percezione della sicurezza su Telegram

Un altro aspetto da considerare è la percezione della sicurezza tra gli utenti di Telegram. Prima del 2016, WhatsApp non offriva la crittografia end-to-end, il che faceva di Telegram un’opzione più sicura. Tuttavia, con l’introduzione della crittografia end-to-end su WhatsApp, il divario si è ridotto, anche se molti utenti continuano a percepire Telegram come l’opzione più sicura.

Questa percezione può essere attribuita in parte alla comunicazione efficace di Telegram riguardo alla sua sicurezza e alla sua reputazione come app “alternativa” per chi cerca maggiore privacy. Tuttavia, è importante che gli utenti comprendano le limitazioni dell’app e considerino alternative come Signal o Threema se la privacy è una priorità assoluta.

Alternative a Telegram: quali app considerare?

Se la sicurezza e la privacy sono fondamentali per te, ci sono altre app di messaggistica che potresti voler considerare. Oltre a Telegram, le due principali alternative sono:

  1. Signal: Considerata la migliore app per la privacy, Signal utilizza la crittografia end-to-end per tutte le comunicazioni e non memorizza i dati degli utenti sui propri server. È open-source e supportata da organizzazioni non profit, il che garantisce una trasparenza maggiore rispetto ad altre piattaforme.
  2. Threema: Anche Threema offre crittografia end-to-end per tutte le chat e non richiede nemmeno un numero di telefono per registrarsi, rendendola una delle opzioni più anonime disponibili.

Alla luce delle informazioni esaminate, Telegram non può essere considerato l’app più sicura in assoluto. Anche se offre caratteristiche di sicurezza avanzate come le chat segrete, la mancanza di crittografia end-to-end per tutte le comunicazioni e le preoccupazioni riguardo alla moderazione dei contenuti sollevano seri dubbi.

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