Negli ultimi anni, l’intelligenza artificiale (AI) ha compiuto enormi progressi, avvicinandosi sempre più alla capacità di ragionamento umano. OpenAI, leader nel settore della ricerca sull’AI, sta lavorando a un nuovo progetto innovativo chiamato Strawberry. Secondo quanto riportato da Reuters, questo progetto ha l’obiettivo di sviluppare un’AI con capacità di ragionamento simili a quelle degli esseri umani, rappresentando un significativo passo avanti rispetto ai modelli esistenti.
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Cos’è il progetto Strawberry
Il progetto Strawberry, precedentemente noto con il nome di Q*, è una delle iniziative più ambiziose di OpenAI. Si tratta di un tentativo di creare un’AI capace di esplorare autonomamente e in modo affidabile le informazioni disponibili sul web, pianificando attività complesse senza l’ausilio di risorse esterne. Questa capacità, definita “deep research” o ricerca approfondita, consentirebbe ai modelli di AI di agire in modo più indipendente e di risolvere problemi con una sofisticazione simile a quella umana.
La scoperta di Strawberry
La rivelazione del progetto Strawberry è avvenuta grazie all’analisi di alcuni documenti interni da parte di Reuters. Strawberry è descritto come un “lavoro in corso” e rappresenta un aggiornamento del controverso Q*, un modello che già mostrava abilità di risoluzione di problemi matematici e scientifici a livello di uno studente delle elementari. L’obiettivo principale di Strawberry è migliorare ulteriormente queste capacità, avvicinando l’AI alla comprensione e al ragionamento umano.
L’evoluzione del progetto
Il nome in codice Q* è stato utilizzato per la prima volta quando The Information ha rivelato l’esistenza del progetto alla fine dello scorso anno. Da allora, il focus si è spostato verso il raggiungimento di capacità di ragionamento più avanzate. Secondo Noah Goodman, uno dei creatori di Star, una tecnica simile sviluppata dall’Università di Stanford nel 2022, l’approccio di Strawberry permette a un modello di AI di progredire autonomamente creando nuovi dati di addestramento.
Le dichiarazioni di OpenAI
OpenAI ha espresso chiaramente il suo obiettivo di rendere i propri modelli di intelligenza artificiale capaci di vedere e comprendere il mondo in modo più simile agli esseri umani. Un portavoce dell’azienda ha dichiarato a Reuters: “Vogliamo che i nostri modelli di intelligenza artificiale vedano e comprendano il mondo in modo più simile a noi. La ricerca di nuove capacità per questa tecnologia è una pratica comune nel settore, basata sulla convinzione condivisa che questi sistemi miglioreranno la loro capacità di ragionamento nel tempo”. Tuttavia, il portavoce non ha fornito ulteriori dettagli specifici su Strawberry.
Un’OpenAI sempre più ambiziosa
OpenAI non si limita al progetto Strawberry. La scorsa settimana, la startup ha presentato un sistema di classificazione per valutare i progressi e il livello di sofisticazione delle sue AI. Questo sistema copre cinque livelli, dal più semplice, in cui l’AI può interagire in linguaggio colloquiale con gli utenti (livello 1), al più complesso, in cui l’AI può svolgere le funzioni di un’intera organizzazione (livello 5). Attualmente, i modelli di OpenAI si trovano al primo livello ma sono in procinto di passare al secondo, dove le AI sono in grado di risolvere problemi di base con la stessa efficienza di un essere umano con un dottorato di ricerca.
Il sistema di classificazione di OpenAI
Il sistema di classificazione introdotto da OpenAI è un indicatore chiave dei progressi che l’azienda sta facendo nel campo dell’intelligenza artificiale. Al livello 1, l’AI è capace di interagire in modo colloquiale, mentre al livello 5, l’AI potrebbe gestire intere organizzazioni. Questo sistema aiuta a misurare il grado di avanzamento delle capacità di ragionamento e autonomia dei modelli sviluppati da OpenAI.
Le prospettive future secondo gli esperti
In un’intervista al Financial Times, il direttore operativo di OpenAI, Brad Lightcap, ha affermato che la prossima generazione di modelli AI sarà in grado di risolvere problemi complessi attraverso il ragionamento. “Inizieremo a vedere che l’IA può gestire compiti più difficili in modo più sofisticato. Stiamo solo iniziando a scalfire la superficie della capacità di ragionamento di questi modelli”, ha dichiarato Lightcap. Nonostante i progressi, ha sottolineato che i modelli di AI hanno ancora molte difficoltà nell’elaborare informazioni non incluse nel loro addestramento e nel fornire risultati accurati.
Le sfide del ragionamento AI
Secondo Lightcap, anche se i modelli attuali sono efficaci nel completare singoli compiti, la vera sfida risiede nella loro capacità di gestire informazioni nuove e complesse. Questo aspetto è cruciale per raggiungere un livello di intelligenza artificiale generale (AGI), in cui l’AI può esibire capacità cognitive comparabili a quelle umane.
La prossima generazione di AI di OpenAI
A maggio, OpenAI ha confermato di aver iniziato l’addestramento di un nuovo modello di AI, progettato per inaugurare “il prossimo livello di capacità” nel percorso verso l’intelligenza artificiale generale. Questo modello dovrebbe superare le attuali limitazioni, avvicinandosi ulteriormente alla capacità di ragionamento umano e migliorando la sua autonomia e affidabilità.
L’importanza dell’addestramento
L’addestramento di questi nuovi modelli è fondamentale per raggiungere gli obiettivi ambiziosi di OpenAI. L’obiettivo è sviluppare un’AI che non solo possa eseguire compiti specifici, ma che sia anche in grado di adattarsi e imparare autonomamente dall’ambiente circostante, migliorando continuamente le proprie prestazioni.
Con l’obiettivo di sviluppare un’AI con capacità di ragionamento simili a quelle umane, OpenAI continua a spingere i limiti della tecnologia, affrontando al contempo le sfide etiche e pratiche associate a questi avanzamenti. Il futuro dell’AI è luminoso, ma richiede un’attenta considerazione e gestione per garantire che i benefici superino i rischi.
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