Paesi che hanno bannato o limitato l’uso delle criptovalute: la lista completa

Le criptovalute continuano a suscitare dibattiti in tutto il mondo. Mentre alcuni paesi abbracciano l'innovazione finanziaria, altri preferiscono adottare un approccio più cauto, imponendo divieti o restrizioni.

Negli ultimi anni, le criptovalute hanno guadagnato una crescente popolarità, attirando investitori, sviluppatori e utilizzatori in tutto il mondo. Tuttavia, non tutti i paesi hanno accolto questa rivoluzione finanziaria con entusiasmo. Ecco una panoramica dei 10 paesi che hanno deciso di bannare o limitare significativamente l’uso delle criptovalute.

Cina

La posizione della Cina sulle criptovalute

La Cina è uno dei paesi più noti per la sua dura posizione contro le criptovalute. Nel 2017, il governo cinese ha vietato le Initial Coin Offerings (ICO) e ha chiuso gli exchange di criptovalute locali. Questo è stato solo l’inizio di una serie di misure sempre più restrittive.

Il divieto del 2021

Nel 2021, la Cina ha intensificato ulteriormente le restrizioni, vietando completamente il mining di criptovalute e dichiarando illegale qualsiasi transazione finanziaria legata alle criptovalute. Le autorità cinesi hanno espresso preoccupazioni per la sicurezza finanziaria e il rischio di frodi, indicando che tali misure sono necessarie per proteggere l’economia nazionale.

India

Evoluzione della regolamentazione in India

In India, la posizione sulle criptovalute è stata altalenante. Nel 2018, la Banca Centrale dell’India (RBI) ha vietato alle istituzioni finanziarie di fornire servizi relativi alle criptovalute. Questo divieto è stato annullato dalla Corte Suprema nel 2020, ma le incertezze normative non sono finite qui.

Proposte di legge recenti

Nel 2021, il governo indiano ha proposto una legge che criminalizzerebbe il possesso, il trading e il mining di criptovalute. L’incertezza normativa continua a influenzare il mercato indiano delle criptovalute, lasciando investitori e appassionati in una posizione di attesa.

Algeria

Il divieto assoluto dell’Algeria

L’Algeria ha adottato una posizione severa contro le criptovalute fin dal 2018. La legge finanziaria del 2018 ha vietato l’uso, il possesso, l’acquisto e la vendita di qualsiasi tipo di valuta virtuale. Le autorità hanno giustificato il divieto con la necessità di prevenire il riciclaggio di denaro e altre attività illecite.

Motivi del divieto

Il divieto è stato motivato dalla necessità di proteggere il sistema finanziario nazionale e prevenire l’uso delle criptovalute per attività illegali. Questa posizione rigorosa pone l’Algeria tra i paesi con le restrizioni più dure sulle criptovalute.

Bangladesh

Misure restrittive in Bangladesh

In Bangladesh, l’uso delle criptovalute è stato dichiarato illegale nel 2017. La Banca Centrale del Bangladesh ha emesso un avviso che vieta qualsiasi transazione con bitcoin e altre criptovalute, citando il rischio di frodi e riciclaggio di denaro.

Conseguenze legali

Le autorità hanno minacciato azioni legali contro chiunque fosse trovato a utilizzare criptovalute, rendendo chiaro che il paese non tollererà alcuna forma di attività legata alle criptovalute.

Bolivia

La posizione della Bolivia

La Bolivia è uno dei pochi paesi sudamericani ad aver imposto un divieto totale sulle criptovalute. Dal 2014, la Banca Centrale della Bolivia ha vietato l’uso di qualsiasi valuta non emessa o regolamentata dal governo, inclusi bitcoin e altre criptovalute.

Motivazioni del divieto

Il divieto è stato motivato da preoccupazioni riguardanti la protezione degli utenti e la prevenzione delle frodi, assicurando che solo le valute emesse dal governo possano circolare legalmente.

Marocco

Divieto ufficiale del Marocco

Il Marocco ha vietato l’uso delle criptovalute nel 2017. L’Ufficio dei Cambi marocchino e la Banca Centrale hanno dichiarato illegale qualsiasi transazione finanziaria in criptovalute, sottolineando i rischi di riciclaggio di denaro e finanziamento del terrorismo.

Considerazioni sulla sicurezza

Le autorità hanno ribadito che le criptovalute non sono riconosciute come valuta legale, rendendo chiaro che il paese non supporta l’uso di valute digitali non regolamentate.

Ecuador

Approccio restrittivo dell’Ecuador

Ecuador ha adottato un approccio restrittivo nei confronti delle criptovalute fin dal 2014. Il governo ha vietato tutte le valute digitali decentralizzate, ma ha promosso lo sviluppo di una propria moneta elettronica controllata dallo stato.

Ragioni del divieto

Il divieto è stato motivato dalla volontà di mantenere il controllo sulla politica monetaria e prevenire l’uso di valute non regolamentate, garantendo che solo le valute ufficiali possano essere utilizzate per transazioni finanziarie.

Nepal

Misure del Nepal contro le criptovalute

In Nepal, il governo ha vietato le criptovalute nel 2017. La Banca Centrale del Nepal ha dichiarato illegale qualsiasi attività legata al trading o alla promozione delle criptovalute, sottolineando i rischi di frode e riciclaggio di denaro.

Interventi delle autorità

Le autorità hanno effettuato arresti di persone coinvolte nel trading di criptovalute, dimostrando la serietà con cui il paese tratta il divieto.

Vietnam

Regolamentazione in Vietnam

Il Vietnam ha imposto un divieto sull’uso delle criptovalute come metodo di pagamento nel 2018. La Banca Centrale del Vietnam ha dichiarato che solo la moneta fiat è riconosciuta come valuta legale nel paese.

Eccezioni al divieto

Il trading di criptovalute come asset di investimento non è completamente vietato, anche se non è regolamentato. Questo crea un’area grigia per gli investitori, che devono operare con cautela.

Turchia

Restrizioni recenti della Turchia

La Turchia ha recentemente adottato misure restrittive contro le criptovalute. Nel 2021, il governo ha vietato l’uso delle criptovalute per i pagamenti, citando rischi di sicurezza e volatilità.

Preoccupazioni economiche

Le autorità hanno espresso preoccupazioni per la possibile destabilizzazione dell’economia e per la mancanza di supervisione regolamentare, motivando così le nuove restrizioni.

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