Ombre sui Mercati, il lato nascosto della finanza globale: intervista a Magdy Hassan Fayed

"Ombre sui Mercati" esplora le dinamiche nascoste che guidano il sistema finanziario globale, rivelandone i segreti più oscuri.
ombre sui mercati

Dietro l’apparente chiarezza degli schermi di trading e l’ordine che sembra regnare nelle borse mondiali, si nasconde un universo fatto di manipolazioni, pratiche di insider trading e complessi conflitti di interesse. “Ombre sui Mercati” offre un’analisi affascinante delle dinamiche invisibili che muovono i fili del sistema finanziario globale, svelandone i retroscena più inquietanti.

Il libro, scritto da Magdy Hassan Fayed e Giosuè Minardo, conduce il lettore in un viaggio illuminante attraverso le zone d’ombra del mercato finanziario. Ne parliamo con Fayed, imprenditore, autore e trader professionista, che ha maturato una profonda conoscenza del settore grazie alla sua esperienza diretta come educatore finanziario e fondatore di Forex Gump Srl. La sua carriera è un esempio di come l’innovazione e la gestione del rischio siano pilastri fondamentali nel mondo degli affari.

Nel libro parli di manipolazioni e conflitti di interesse nei mercati finanziari. Qual è stato il caso più sorprendente o controverso che hai scoperto durante la tua ricerca?

Durante la ricerca per Ombre sui Mercati, uno dei casi più sorprendenti e controversi che ho incontrato riguarda la manipolazione del mercato attraverso pratiche note come “spoofing”. Questo metodo, utilizzato soprattutto da grandi operatori di mercato, prevede l’inserimento di ordini di acquisto o vendita massicci, apparentemente reali, che vengono però cancellati prima di essere eseguiti. Lo scopo è quello di influenzare artificialmente il prezzo di un titolo, inducendo altri trader a reagire in base a una falsa percezione della domanda o dell’offerta.

Questo tipo di manipolazione non è una novità nei mercati finanziari, ma ciò che ho trovato più controverso è il fatto che, nonostante gli interventi regolatori e le sanzioni, queste pratiche continuino a emergere con frequenza preoccupante. Il caso del trader Navinder Sarao, noto per il suo ruolo nel “flash crash” del 2010, è solo uno dei più eclatanti. La sua storia dimostra come un singolo operatore, con accesso a strumenti tecnologici sofisticati, possa causare una volatilità tale da influenzare interi mercati globali.

Questo episodio ha rappresentato un punto di svolta nella mia ricerca, perché mette in luce una realtà scomoda: i mercati finanziari non sono regolati in modo uniforme. Esistono delle “zone grigie” che gli istituzionali sfruttano grazie alla loro conoscenza approfondita delle dinamiche del mercato, creando un netto svantaggio per i piccoli investitori. Questo tema è centrale nel libro, perché solleva interrogativi fondamentali sul concetto di equità nei mercati e sull’efficacia delle regolamentazioni attuali.

Hai intervistato un insider di Wall Street per il libro. Quali sono stati i momenti più rivelatori o inaspettati di quell’intervista? E come hanno influenzato il tuo approccio nella scrittura del libro?

L’intervista con un insider di Wall Street è stata una delle esperienze più illuminanti del processo di scrittura. Durante la conversazione, ho avuto modo di esplorare non solo i meccanismi operativi delle grandi istituzioni finanziarie, ma anche la mentalità che guida molte delle decisioni ai vertici di queste organizzazioni. Uno dei momenti più rivelatori è stato quando mi ha spiegato quanto sia comune, e in un certo senso accettato, il concetto di “asymmetric information” nei mercati. In parole semplici, molte istituzioni operano partendo da una posizione di vantaggio informativo che è inaccessibile alla maggior parte dei partecipanti al mercato.

Un altro aspetto che mi ha colpito è stata la sua onestà nel descrivere il conflitto di interesse intrinseco presente in molti settori della finanza. Mi ha raccontato come spesso le stesse istituzioni che offrono consulenze finanziarie ai loro clienti gestiscano portafogli di investimento che beneficiano delle informazioni ricevute proprio da quei clienti. Questo è un esempio lampante di come la trasparenza venga sacrificata sull’altare del profitto.

Questi momenti mi hanno spinto a cambiare il tono del libro, rendendolo più diretto e critico. Volevo che il lettore percepisse la profondità di queste dinamiche, non solo attraverso dati e analisi, ma anche tramite testimonianze dirette. La voce dell’insider mi ha permesso di umanizzare temi che altrimenti avrebbero potuto sembrare troppo astratti o tecnici.

Mi ha colpito una sua affermazione: “Ci sono regole che valgono per tutti e poi ci sono quelle che valgono solo per chi non può permettersi di ignorarle.” Questo ha influenzato il mio approccio, spingendomi a strutturare il libro in modo che ogni capitolo non si limitasse a descrivere i problemi, ma proponesse riflessioni e soluzioni.

Spesso si dice che i mercati favoriscano i più potenti. Secondo te, esiste un modo realistico per rendere il sistema finanziario più equo e trasparente?

È innegabile che i mercati finanziari, così come sono strutturati oggi, tendano a favorire i grandi player, siano essi banche, fondi hedge o altre istituzioni con accesso privilegiato a informazioni e tecnologie avanzate. Tuttavia, credo fermamente che ci siano modi per rendere il sistema più equo e trasparente. Una delle prime misure che propongo nel libro è l’implementazione di regole più severe sull’accesso alle informazioni. Oggi, l’asimmetria informativa è uno dei problemi principali: gli operatori istituzionali hanno accesso a dati di alta qualità in tempo reale, mentre i piccoli investitori spesso devono accontentarsi di dati ritardati o incompleti. Creare piattaforme pubbliche che garantiscano un accesso equo a queste informazioni sarebbe un passo fondamentale verso la trasparenza. 

Tra i lettori del tuo libro ci sono trader, investitori, ma anche curiosi appassionati di economia. Qual è il messaggio principale che speri rimanga impresso a ciascuno di loro dopo aver letto Ombre sui Mercati?

Il messaggio principale che voglio trasmettere con Ombre sui Mercati è che i mercati finanziari non sono un sistema perfetto né imparziale. Sono invece un ecosistema complesso, influenzato da forze economiche, politiche e, soprattutto, umane. Voglio che ogni lettore, indipendentemente dal suo livello di conoscenza o coinvolgimento nei mercati, esca dalla lettura con una maggiore consapevolezza.

Per i trader e gli investitori, spero che il libro serva da monito e guida: non si può operare con successo nei mercati senza capire le dinamiche che li regolano, né senza riconoscere i rischi insiti nelle manipolazioni. Per i curiosi e gli appassionati di economia, il mio obiettivo è mostrare il lato meno visibile dei mercati, sfatando il mito di un sistema sempre razionale e meritocratico.

In ultima analisi, vorrei che ogni lettore imparasse a osservare i mercati con uno sguardo critico e informato. Solo attraverso la consapevolezza possiamo sperare di cambiare, anche in minima parte, il modo in cui funzionano i mercati finanziari. Se Ombre sui Mercati riuscirà a stimolare una riflessione in questo senso, allora avrò raggiunto il mio scopo.

Inoltre, ritengo che tassare le operazioni di trading ad alta frequenza potrebbe ridurre la volatilità artificiale generata da questi algoritmi. Questo tipo di intervento non solo renderebbe i mercati più stabili, ma contribuirebbe anche a livellare il campo di gioco per i trader retail.

Infine, un elemento cruciale è l’educazione finanziaria. Troppo spesso gli investitori retail entrano nei mercati senza una comprensione adeguata delle loro complessità, diventando facile preda di manipolazioni. Rendere obbligatori corsi di formazione prima di accedere a determinati strumenti finanziari potrebbe rappresentare una rivoluzione culturale.

Leggi anche...