Come impedire a meta (e non solo) di addestrare l’intelligenza artificiale con i nostri dati

Come possiamo impedire che i nostri dati vengano utilizzati senza il nostro consenso?
ragazza con telefono in mano e icona meta

Proteggere la propria privacy è diventato sempre più complicato, soprattutto con l’aumento dell’uso dei dati personali per addestrare l’intelligenza artificiale. Meta, con i suoi enormi database di Facebook e Instagram, è solo uno dei tanti colossi tecnologici che sfruttano le informazioni degli utenti per potenziare i propri sistemi.

Perché dovremmo preoccuparci dell’uso dei nostri dati

La questione della privacy

Il primo motivo per cui dovremmo preoccuparci dell’uso dei nostri dati per l’addestramento dell’intelligenza artificiale è la privacy. Ogni post, foto o informazione condivisa sui social network potrebbe essere utilizzata per creare modelli di intelligenza artificiale sempre più sofisticati, esponendoci a potenziali rischi. Ad esempio, alcuni cybercriminali utilizzano strumenti come EscapeGPT o BlackhatGPT per ottenere informazioni private sulle persone, aggirando le barriere di sicurezza dei sistemi AI per scopi malevoli come il doxxing.

L’uso commerciale dei dati

Un’altra ragione è che Meta e altre aziende utilizzano gratuitamente i nostri dati per addestrare sistemi che generano enormi profitti. Le nostre informazioni personali diventano una risorsa preziosa, sfruttata per migliorare prodotti e servizi che poi vengono venduti a terzi. Questo non solo rappresenta una violazione della nostra privacy, ma solleva anche questioni etiche riguardo all’uso dei dati senza compenso o consenso adeguato.

Come opporsi all’uso dei nostri dati

Strumenti disponibili per gli utenti europei

Gli utenti europei sono protetti dal GDPR (Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati), che offre strumenti per opporsi all’uso dei propri dati. Tuttavia, anche con queste protezioni, non è garantito che Meta accolga la nostra richiesta. Vediamo come procedere per aumentare le nostre possibilità di successo.

Procedura per facebook

Se avete un account Facebook, potete recarvi a questo link e compilare il form apposito. Vi sarà richiesto di indicare il paese di residenza e spiegare l’impatto che ha su di voi il trattamento dei dati. Ad esempio, un artista potrebbe non voler che le sue opere vengano utilizzate per addestrare un’intelligenza artificiale per questioni di copyright.

Risposta da parte di meta

Una volta compilato il form, dovreste ricevere una risposta da Meta nel giro di pochi giorni. Tuttavia, la compilazione del form non garantisce che i vostri dati non verranno utilizzati, poiché Meta si riserva l’ultima parola. È auspicabile che il garante della privacy intervenga per una revisione di questa clausola.

Limitazioni dell’opposizione

Anche se la richiesta viene accolta, non significa che siate completamente al riparo. Meta ha affermato che potrebbe comunque trattare le informazioni che vi riguardano per sviluppare e migliorare l’intelligenza artificiale, anche se vi opponete o non usate i loro prodotti e servizi. Questo potrebbe avvenire, ad esempio, se comparite in un’immagine condivisa da un altro utente.

Altre aziende che utilizzano i nostri dati

Adobe

Adobe è un’altra azienda che utilizza i dati degli utenti per migliorare i propri prodotti tramite tecniche di apprendimento automatico. Per impedire che ciò avvenga, dovete accedere alle impostazioni di Adobe e disattivare l’opzione di analisi del contenuto. Maggiori informazioni possono essere trovate qui.

Google Gemini

Anche Google utilizza le conversazioni degli utenti per migliorare i suoi sistemi di intelligenza artificiale. Per impedire l’uso dei vostri dati, aprite Gemini nel browser, andate su Attività e selezionate “Disattiva”.

Chatgpt

Per ChatGPT, è possibile disattivare l’utilizzo delle conversazioni andando nelle Impostazioni, selezionando Controllo dati e disattivando l’opzione “Migliora il modello per tutti”.

Quora

Quora attualmente non utilizza le domande e risposte degli utenti per addestrare un LLM (Large Language Model), ma offre già l’opzione per impedire che ciò avvenga. Andate su Impostazioni, cliccate su Privacy e disattivate l’opzione corrispondente.

Linkedin

LinkedIn utilizza ogni foto, informazione personale, post, invito, commento e anche i messaggi privati tra utenti per addestrare i propri strumenti di intelligenza artificiale generativa. Contro l’uso dei dati ha fatto ricorso al Garante della privacy l’associazione Altroconsumo, chiedendo che si metta fine a questa pratica. Per proteggervi, accedete alle impostazioni di LinkedIn e cercate l’opzione relativa alla privacy.

Substack

Se siete iscritti a Substack, potete impedire l’addestramento dell’AI sui vostri contenuti andando su Settings, poi Publication Details e cliccando su Block AI training. Tuttavia, questa impostazione si applicherà solo agli strumenti di intelligenza artificiale che la rispettano, e bloccare l’addestramento potrebbe limitare la visibilità della vostra pubblicazione.

Proteggere la nostra privacy nell’era digitale è una sfida continua. Le grandi aziende come Meta, Google, Adobe e altre, utilizzano i dati degli utenti per migliorare i propri sistemi di intelligenza artificiale, spesso senza un consenso chiaro. Fortunatamente, esistono strumenti e procedure per opporsi a questo utilizzo, specialmente per gli utenti europei protetti dal GDPR. Seguendo le istruzioni fornite in questo articolo, potete fare un passo importante verso la tutela della vostra privacy.

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